Preparandoci ad una prossima riapertura, tutti ci preoccupiamo di trovare "mascherine" idonee, certificate per l'uso specifico legato al contenimento del contagio da Covid-19. In questa situazione emergenziale, è diventato quasi impossibile trovare sul mercato DPI conformi alle disposizioni normative vigenti e, come purtroppo avviene in queste situazioni emergenziali, i soliti "furbetti", approfittando a volte dell'incompetenza non solo dei Clienti, ma degli stessi distributori, a danno della salute di tutti loro compresi, immettono sul mercato DPI non certificati, o falsamente certificati, non verificati dall'INAIL secondo i disposti dell'art.15 del decreto "curaItalia", come indicato nelle precedenti news. Pertanto inidonei all'uso negli ambienti di lavoro.
Un utile consiglio che consente anche ai profani di stabilire da subito i DPI delle vie respiratorie "farlocchi", è quello di rilevare un numero a 4 cifre che identifica l'Organismo Notificato che ha testato il respiratore "mascherina". Questo numerino obbligatoriamente deve seguire il simbolo CE, come nella figura a margine.
Se al logo CE non segue quindi un numero a 4 cifre, dobbiare dubitare dell'autenticità del DPI e della documentazione, chiedere al distributore la documentazione dell'INAIL a dimostrazione della validazione del dispositivo secondo il decreto "curaItalia". Se anche questa è assente, significa che ci stanno proponendo una "fregatura" o alla napoletana, ci stanno tirando "un pacco".
MS