Piccoli studi professionali: soluzioni per l’isolamento acustico interno
Per piccoli studi professionali intendo tipicamente bi o tri-locali, composti da una sala d’attesa, un locale in cui lavora il professionista e talvolta una sala riunioni o un altro ufficio per un potenziale socio.
Per favorire una corretta schermatura del parlato tra i locali di lavoro, dobbiamo considerare di:
- Allontanare la sorgente acustica dal ricevitore, ad esempio il locale di lavoro dalla sala d’attesa. Come? Ad esempio con l’interposizione di spazi-filtro (un disimpegno, un piccolo archivio, una piccola bussola, un’armadiatura, un ripostiglio,…). Non sempre è possibile, ma vale la pena valutarne la possibilità.
- Verificare e correggere potenziali ponti acustici, in particolare: le porte interne. E’ bene prevedere che la porta d’accesso al locale in cui avvengono comunicazioni private non affacci direttamente alla sala d’attesa,… Se non si riuscisse, potremmo avvalerci di porte afoniche. Si presentano come normalissime porte interne ma sono dotate di pannellature acusticamente più performanti e soglie paraspiffero a ghigliottina.
- Scegliere i materiali più prestazionali per le pareti di divisione. Le migliori prestazioni in minor spessore e peso sono offerte dai sistemi costruttivi a secco. Al posto del più diffuso cartongesso, consiglio di scegliere i pannelli in gesso-fibra con interposizione di materiale fonoassorbente. In alternativa, in presenza di una parete pre-esistente e in caso di poco spazio a disposizione, ci si potrà servire di pannelli pre-accoppiati da posare in controplaccaggio.
- Ridurre le riverberazioni degli ambienti. Finora, abbiamo parlato di fonoisolamento o fonoimpedimento. Ora vorrei introdurvi al fonoassorbimento, necessario per ricreare spazi più ovattati, in cui si possa trovare più facilmente la concentrazione e nei quali l’oratore potrà esprimersi a bassa voce certo che il suo ascoltare riesca a comprendere correttamente il messaggio. Consiglio di valutare l’uso di solidi o pannelli fonoassorbenti, considerando che maggiore è la superficie acustica assorbente, maggiore è il comfort acustico.
- Diffondere una sorgente di “disturbo” nella sala d’aspetto, per “mascherare” i dialoghi privati. Un ultimo escamotage: si sa che la buona comprensione del segnale avviene limitando il rumore di fondo. Ragioniamo all’opposto. Il nostro scopo è che in sala d’aspetto vi sia una cattiva percezione del segnale (rappresentato dalle comunicazioni riservate nella camera accanto). Diffondere una leggera musica di fondo in sala d’aspetto può essere una delle possibili soluzioni.
Paola Saglia